Si inaugura il 30 Aprile prossimo, negli spazi della galleria Antonella Villanova, la prima personale italiana di Keiyona Stumpf.
In mostra installazioni di ceramica e porcellana che l’artista tedesca ha realizzato fra 2017 e 2022.
Le sculture, le grandi istallazioni di Keiyona Stumpf sembrano fiorire e fiorire, crescere con una sensualità che allude alla possibilità infinita di creare vita e vita.
Le grandi forme organiche accomunano botanica e anatomia, alludendo ad un universo che contiene materia, energia , luce, vita , di cui tutti noi siamo parte e allo stesso tempo fatti.
E come in uno spazio misterioso, ripetendo le dinamiche dell’universo stesso, gli umani racchiudono un mondo che sempre ha suscitato l’interesse di grandi studiosi, fra tutti Leonardo da Vinci, che agli studi di anatomia dedicò gran parte della sua attività di scienziato.
Nei quaderni di Windsor, egli rappresentò ciò che fino ad allora era stato descritto solo in parole.
Alla botanica, poi, si ispirò per capire la circolazione sanguigna, aveva osservato quella linfatica delle piante.
Keiyona Stumpf , con la stessa meraviglia osserva l’universo e il corpo umano.
Ha visitato a Firenze il Museo di Scienze Naturali conosciuto come Museo della Specola, è rimasta impressionata dalle cere di Gaetano Giulio Zumbo, dalla famosa Venere medicea, dallo Spellato.
Le forme nelle sue sculture così piacevoli e sensuali alla vista alludono ad organi umani e le lunghe collane che le adornano in realtà altro non sono che intestini e tutto questo lussureggiare si offre ai nostri occhi e ai nostri sensi che non possono fra opposte reazioni, che rimanerne pieni.
Orchidee, liane, piante esotiche, arbusti fantastici, germogli, ingannano il nostro sguardo, ceramica, porcellana colorata di porpora di indaco, di verde acceso ci rendono parte di una stessa natura, uguali.
Il nostro corpo-scrigno, metafora della Natura, come insieme di tutti gli esseri viventi, come ordine che si muove secondo leggi e con forza generatrice, che vorremmo incapace di invecchiare, eterno, ci impone di curare e preservare allo stesso modo tutte le cose da cui siamo circondati.
“ Nature isn’t just the foundation of our existence, we are “nature” and carry all its principles within us.
If you comprehend the world as an entity, existing trough continuous Transformation, in which all parts are an integral component of the whole, and in which all parts determine each other as well as the parts the whole, then (nature and man) have never-neither within nor without, neither as the observer nor as the observed-been separeted from each other” K.S.