EDIT Cult, il programma di collaborazioni, mostre e installazioni legato a EDIT Napoli www.editnapoli.com, torna ad animare il centro storico del capoluogo campano in concomitanza con i giorni di apertura della fiera 29 — 31 ottobre 2021 (press preview, 28 ottobre 2021) con apertura al pubblico fino al 30 gennaio 2022.
Per la sua terza edizione, EDIT Napoli affianca al monumentale Complesso di San Domenico Maggiore, quattro location d’eccezione a pochi passi l’una dall’altra come il Museo del Tesoro di San Gennaro, la Fondazione Made in Cloister, il Museo Civico Gaetano Filangieri e il Teatro di San Carlo.
Numerosi i designer, le realtà internazionali e i curatori coinvolti dalle ideatrici della fiera, Domitilla Dardi ed Emilia Petruccelli, nella creazione dei progetti inediti realizzati ad hoc: Daniel Kruger e Galleria Antonella Villanova, Stéphanie Moussallem e House of Today, Federico Pepe e Federica Sala e il brand francese La Manufacture.
Dalla collaborazione con la Galleria Antonella Villanova, spazio dedicato alla commistione tra gioielleria contemporanea, arte e architettura, nasce la mostra “Daniel Kruger” curata da Marco Bazzini, dedicata ai gioielli e alle ceramiche dell’artista orafo tedesco. Le sale del Museo del Tesoro di San Gennaro daranno spazio alla collezione di pendenti Amuleti che unisce materiali come l’oro e l’argento, le pietre preziose e quelle più comuni con oggetti naturali e richiami storici legati alla cultura popolare. Al fianco dei gioielli, il Dinner Service Maria Callas in ceramica dedicato alla diva e cantante lirica: una collezione di piatti, ciotole e zuppiere dipinte a mano, tutti decorati con foto in bianco e nero della star dell’opera.
Nei pressi di Porta Capuana, il chiostro cinquecentesco di Santa Caterina a Formiello della Fondazione Made in Cloister ospiterà nei suoi spazi — House of Today, un’organizzazione senza scopo di lucro nata con la missione di identificare, coltivare, guidare, curare, mostrare e collegare i designer di prodotto libanesi con gli esperti di design. Napoli e l’Italia, Beirut e il Libano, insieme in un progetto in cui dialogano, artigiani e produttori, creatività e savoir faire: un patrimonio inestimabile dell’area mediterranea. La designer d’interni e di arredamento protagonista del progetto è Stéphanie Moussallem che, durante una residenza a Napoli nel mese di luglio 2021, incontrerà gli artigiani e le realtà tradizionali locali per realizzare un prodotto inedito attraverso la lavorazione del corallo, della maiolica e della ceramica, l’intaglio del legno, dei tessuti e della seta e la fusione in bronzo a cera persa.
A pochi passi dalla Fondazione, il Museo Civico Gaetano Filangieri sarà lo scenario della mostra monografica “Chest’è” di Federico Pepe a cura di Federica Sala — un progetto in cui contaminazione, radici comuni, essenza ibrida sono protagoniste. Un corpus complesso di quadri, sculture, carte da parati, tappeti, oggetti di design e progetti editoriali in ognuno dei quali sono presenti echi di altri progetti, vicini o lontanissimi, tutti attori di un immaginario mobile in costante trasformazione. A testimonianza di questa trasversalità, spesso inafferrabile, l’artista sceglie come titolo della mostra un’espressione tipica della lingua napoletana, spesso contraddistinta da termini intraducibili e incisivi al contempo: Chest’è. In questo tutto, indefinito eppur terreno, vi è la sintesi del suo universo di cromatismi, simboli e segni in perpetuo movimento tra forma e rappresentazione.
Prima partecipazione per il brand francese La Manufacture che con un’installazione ad hoc occuperà le meravigliose sale del Teatro di San Carlo. Le nuove collezioni di design e moda, disegnate da alcuni tra i più interessanti attori sulla scena del design internazionale, dialogheranno con le opere presenti nel teatro lirico più antico del mondo.
Infine, i prototipi della collezione di centro-tavola in ceramica e porcellana, realizzata per MADE IN EDIT dalla designer-architetto Patricia Urquiola in collaborazione con l’Istituto ad Indirizzo raro Caselli – Real Fabbrica di Capodimonte, saranno al centro di un’installazione e di un’asta il cui ricavato sarà devoluto al restauro del giardino interno della scuola.
Grazie al fitto programma di EDIT Cult la città di Napoli, da semplice cornice, diventa il motore di un processo creativo, aprendo al design contemporaneo le porte di luoghi storici e attivando nuove sinergie culturali.