Vittorio Corsini

Orange Mood

29 aprile 2009 – 30 maggio 2009

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Abitare. Ancora una volta Vittorio Corsini torna a riflettere sull’architettura e sul rapporto tra corpo e spazio. E disegna piante di architettura, dopo averle scelte tra quelle, millenarie, che la religione ha immaginato per i propri luoghi di culto. Ingigantendole, rispetto a una visione normale da libri di storia, e riducendole, rispetto alla realtà. E proponendole nella loro forza di immagini geometriche, da segni neri, astratti, a raccontare muri possenti e secolari, e dove (nella realtà) tante vite, milioni di vite, hanno vissuto pregato sperato, nei momenti di avvicinamento al proprio io (e Dio).

Oggi quelle immagini, quelle planimetrie, stupende intense cristalline, diventano tappeti, elementi morbidi da architettura domestica, fondamentali compagni di vita per tanti tipi di persone, alle diverse latitudini, in ogni parte del mondo, tra differenti etnie e razze, e altrettante culture, “luoghi” che accolgono, “spazi di nuova fondazione”. Tappeti che conservano la forza di quei segni, e quei sogni, dopo essersi visti consegnare al proprio fianco, come sul più semplice dei comodini, un libro. Libro leggibile solo da una persona, fortunata, colui che ne entrerà in possesso, colui che ne scoprirà il titolo nascosto “Self Training”, comprendendone così il senso, lo scopo, l’obbiettivo: uno “strumento per la ginnastica mentale”, per la “crescita del sé”.  Tomo con copertina di seta arancione (rimando al titolo generale della mostra “Orange Mood”, che allude all’energia positiva dell’atto creativo, diversa dallo stato d’animo meditativo del “Blue Mood”) che contiene, realmente, una sorta di istruzioni per l’uso, nella forma del racconto del viaggio (da leggere tra virgolette, e quindi in senso allargato) che il suo autore, vittorioso, ha intrapreso per sintonizzarsi a quei pensieri. Manuale prezioso, e unico, baedeker dove ritrovare in sequenze di doppie pagine contrapposte, in un continuo ping pong di informazioni, poesie e immagini, disegni e appunti, e citazioni sceltissime tra i nuovi pensatori di questa nostra modernità, come il Marc Augè del “forse stiamo imparando a cambiare il mondo prima di immaginarlo”. Sì.

Alle pareti, testi cercati e trovati nelle parole che le sacre scritture delle quattro grandi religioni hanno suggerito, indicazioni riferimenti esempi, riferiti all’idea dell’abitare, al senso dell’abitare, al mondo dell’abitare. Per continuare a prendersi cura delle cose, e delle persone soprattutto.

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