Manfred Bischoff
I lavori di Bischoff (1947-2015) evidenziano in modo molto chiaro le metodologie grazie alle quali attivava determinate riserve di significato poetiche, alludendo a livelli di lettura più remoti dei suoi oggetti o meglio, delle sue costellazioni materiali. Nelle sue opere si mescolano una sensualità seducente, il potere e il fascino dei materiali e un’immediatezza attraente e intellettuale: semplicità, allusioni metaforiche e referenziali, una severità arcaica e la sensualità italiana vivono in simbiosi. La sua malinconia e stanchezza, questo suo distanziarsi dalle cose che accadono e dalle persone che si radunano intorno a lui, sottolineano l’impressione che egli esista in un qualche modo al di fuori delle realtà quotidiane. Bischoff era un individuo impegnato in un continuo viaggio tra le epoche e le nazioni, un “Wanderer” solitario che non poteva rimanere troppo a lungo nello stesso luogo. La sua patria erano la poesia, la fantasia, il ricordo e l’evocazione. (Lorand Hegyi in Manfred Bischoff. Helpless in gold, Maretti Editore, 2016)
Selected works
Agitator | 1984/86, spilla, oro e tecnica mista su cartoncino, 29,5x29x2 cm
Senza titolo | 1989, spilla, oro, argento e corallo, 8,2x4,5x2 cm
Gallery Exhibitions
Manfred Bischoff. Helpless in Gold, Maec, Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, Cortona, Arezzo
20.08–2.10 2016 +
The Bright House II, Tenimenti d’Alessandro, Località Manzano, Arezzo
8 2015 +
The Bright House, Tenimenti d’Alessandro, Località Manzano, Arezzo
9 2014 +
Manfred Bischoff
10.11–15.12 2012 +